domenica 31 gennaio 2010

Ricapitolando( Capitolo I)

Sì, è vero. Dovevo scrivere per il 27 Gennaio, Giornata della Memoria, ma poi è partita una discussione abbastanza accesa e quindi non ho avuto il tempo materiale di farlo.
Poi dovevo scrivere non mi ricordo per cos'altro, ma dovevo farlo.
Vabeh, ho trovato tempo adesso, e lo faccio volentieri.
Mi stupisco che un post ancora non sia stato commentato, non è che mi cambi la vita, ma ci tenevo.
Ah, e adesso è inutile commentare, tanto ormai ho aspettato un po'. Che senso avrebbe?
Mhh...riguardo la Giornata della Memoria, beh, non vorrei spendere poi tante parole. Perché non penso possano risolvere qualcosa.
Io lo scorso anno, grazie a dei ragazzi poco più grandi di me che si fanno tanto di culo per far partire ogni anno dalla mia regione un treno, ho avuto la (s)fortuna di visitare il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Non vi nascondo che è stata una delle esperienze più strazianti della mia vita. Mi ha stravolto un po' tutto, quella visita.
Addirittura i giorni successivi avevo uno strano concetto tutto nuovo della libertà. Fuori da tutti gli schemi, da tutto. Volevo godermi la libertà. Non so perché, ma è una sensazione che secondo me travolge un po' tutti dopo quella visita. Guardate, quello che fa più male è rivivere e immedesimarsi in una persona che una sessantina di anni fa camminava sulla tua stessa strada. E poi pensi che porca puttana oh, è tutto vero. E' vero perché sta tutto lì. E ti fa male.
Ti arrivano quei pugni allo stomaco, che ho citato diverse volte parlando della mia visita ai campi, che sono ingestibili. T'arrivano. Così. Appena ritorna il ricordo tu prendi automaticamente un pugno allo stomaco. E sai che il tuo obiettivo è convincere chi è accanto a te che è tutto vero. E cercare, per quanto possibile, di evitare che succeda di nuovo. Ognuno dovrebbe passare il testimone ad un altro, e così via. E dire a quei grandi stronzi negazionisti che è tutto, fottutamente, vigliaccamente vero.
Io quando parlo della mia visita dico che è allo stesso tempo bello e brutto. Bello perché è bene andarci per i motivi che ho detto sopra, brutto perché non riesci a immagazzinare tutto e a mandare giù quello che c'è lì dentro. Non so se mi basterà questa vita per mandare giù questo boccone. Ma non è una cosa che mi pesa, questa. Anzi, mi invita a compiere la mia piccola missione.

Ah, l'iPad.
Oh, tutti sparlano su sto iPad. Ma porca miseria, io non dico che sia la cosa più perfetta al mondo, andrebbe sicuramente migliorata e andrebbero riportate delle modifiche, ma cavolo, non vi piace? Non lo comprate.
Io personalmente credo che dietro a tutte queste discussioni ci sia dietro un'invidia assurda nei confronti di Steve Jobs. Io non difendo anche l'indifendibile di Steve Jobs. Anche io mi aspettavo dal Keynote di Mercoledì qualche altra cosa.
A me quel dispositivo piace perché darà via ad un nuovo capitolo della tecnologia e dell'innovazione. Ed è questo su cui si dovrebbe discutere. Non che pad significa assorbente e che quindi iPad è un assorbente tecnologico. Cazzo.

Vabeh, mi sa che vado ad ispezionare le palpebre dall'interno. Gudnait.

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